Il concerto del Primo Maggio è a rischio

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La presenza di Vasco Rossi allo storico concerto del primo Maggio è sempre stata una certezza, tant’è che proprio ieri il cantante aveva reso nota una lettera, riportata sui principali quotidiani, in cui esprimeva la sua gioia nel partecipare alla manifestazione per la decima volta.

Ebbene, non sappiamo se l’imput sia stato fornito dalla lettera di Vasco Rossi, certo è che oggi Marco Godano, che da ben otto anni si occupa dell’organizzazione dell’evento su richiesta di Cgil, Cisl e Uil, ha rilasciato un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera in cui afferma che quest’anno l’evento è a rischio.


Una notizia che ha letteralmente scatenato il panico tra coloro per i quali il concerto del primo Maggio rappresenta un evento imperdibile e insostituibile, un vero e proprio rito da ripetere anno dopo anno.

Il problema è dato da una mancanza di fondi riconducibile alla crisi economica. Il concerto, ha spiegato Godano, costa cica due milioni e, nonostante manchi meno di un mese, al budget mancano ancora circa 800 mila euro. Il concerto in genere viene finanziato per metà del suo costo totale dai diritti di trasmissione Rai e per l’altra metà dai finanziamenti degli sponsor. Quest’anno, tuttavia, ha cusa delle difficoltà economiche la Rai ha annunciato un taglio del 10% rispetto agli anni precedenti, mentre Telecom Italia e Monte dei Paschi di Siena, due fra i più importanti sponsor, non hanno confermato il loro contributo.


Godano si è detto molto amareggiato dalla situazione e ha affermato: “è chiaro che la crisi economica sta colpendo, ma forse pesa anche la cattiva fase delle relazioni industriali. Sarebbe un peccato, perché mai come quest’anno il concerto è un’occasione per rilanciare la musica italiana. Credo che in un caso così in Francia ci sarebbe un intervento del governo a sostegno della musica nazionale“.

Nel frattempo il tempo stringe e occorre trovare una soluzione entro due settimane o si dovrà dire addio al concerto. Ed è proprio per questo motivo che Godano ha rivolto un appello a tutte le aziende che vogliono contribuire, anche a quelle più piccole, affermando che ogni contributo, anche minimo, è ben accetto.

Ecco la lettera scritta da Vasco:

Caro Primo Maggio, sono felice di partecipare anch’io quest’anno alla festa. Per me è un ritorno. Sono passati 10 anni da quando mi accogliesti tra le tue braccia rock. Ne è passata di acqua sotto i ponti. Per me è andata sempre bene e torno con riconoscenza. Peccato che per il nostro paese non si possa dire altrettanto. Non vedo un bel clima in giro. La crisi economica e, soprattutto, la difficoltà per molti di arrivare a fine mese. Ma anche le conquiste di libertà e convivenza civili, faticosamente raggiunte negli ultimi decenni, rimesse in discussione, addirittura a rischio di annullamento. Non tira una bella aria e non è certo il mondo che vorrei. Non mi occupo di politica e “governare” tra l’altro è un termine che non ho mai gradito. Tu sai quanta importanza hanno per me le parole. Si dovrebbe dire “amministrare”. Sarebbe più corretto. Dalle mie parti “governare” s’intende accudire gli animali. Ma noi siamo qui per portarti un po’ di gioia. Questo, per me, è il momento della solidarietà. Vorrei restituire un po’ di quello che ho ricevuto. Sarà una splendida giornata.

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