Addio a Lou Reed, le sue dieci canzoni più belle

Lou Reed

Lou Reed è morto. Nulla se un senso di profonda tristezza è calata sulla scena musicale e artistica mondiale. Lou Reed ha scritto, o meglio, riscritto, la storia della musica. 

Lui aveva un modo molto particolare di intendere tanto la musica quanto i testi delle canzoni ed è solo grazie a lui che oggi esiste il punk, il punk rock e molti altri generi affini. Lou Reed, il poeta maledetto del rock, è stato l’artefice di un grande cambiamento nella musica: il rock esisteva già quando l’artista si è affacciato per la prima volta sulle scene musicali, ma lui gli ha dato una forma nuova e anche un nuovo pubblico: quello dei perdenti, dei diversi e dei borderline, caratteristiche racchiuse in quest’uomo di origini ebraiche che per tutta la vita ha camminato sul lato selvaggio.

Lou Reed si è spento ieri, 27 ottobre, a causa di complicazioni della sua salute, già resa molto precaria dal trapianto di fegato che l’artista aveva subito durante la scorsa primavera. Lou Reed aveva 71 anni, cinquanta dei quali passati sui palchi e negli studi di registrazione.

Con i The Primitives, con i Velvet Underground o da solo, Lou Reed ha scritto pagine di storia della musica con le sue canzoni: qui ne abbiamo raccolte dieci, con le quali vogliamo salutare per l’ultima volta il poeta maledetto del rock.

Addio Lou.

Walk on the Wild Side

Perfect Day

Sunday Morning

Heroin

Venus in Fur

Sweet Jane

How do You Think It Feels

Sally can’t dance

Romeo Had Juliette

Vicious

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